……… in memoria di Guido!
7 Dicembre 2023

Guido il Rivoluzionario

Martedì prossimo saluteremo Guido nella “sua” Basilica di Sant’Antonio da Padova.

Di una cosa sono dispiaciuto, non averlo conosciuto prima; di una confortato, avere con lui condiviso negli ultimi anni progetti ed iniziative e dialogato ogni altro giorno sino a quell’ultimo messaggio di martedì 5 delle ore 16.01, che continuo ossessivamente a leggere e rileggere…. “è un lavoro anche star male. Domani mi opero”.

Ultimamente parlavamo spesso dei nostri guai fisici; io sono più anziano di Guido, ma a lui, e non solo con me!, piaceva essere “il più anziano” del gruppo, ed io, e noi, non lo contraddicevamo, ed anzi accettavamo il suo ruolo autorevole ed affettuoso del saggio pater familias.

Profondamente religioso non mi ha mai dato la sensazione di temere la chiamata del Signore e ne parlava come di un evento ineluttabile da attendere con serenità.

Come molti, lo conoscevo di fama e ne apprezzavo sì l’indiscussa preparazione, ma soprattutto la vivacità e la passione che trasparivano dai suoi lavori e dalla sua attività, la mai doma “curiosità” del ricercatore, l’insaziabile sete del sapere, e non ultima, l’umiltà di mettersi e rimettersi in discussione.

Come Bobby Fischer, che non trovando giocatori alla sua altezza, giocava da solo contro sé stesso, in ugual modo a Guido piaceva porre e porsi interrogativi; non gli importava chi o come si rispondesse, per lui era fondamentale venissero proposte soluzioni, interpretazioni, alimentare il dibattito, tenere “calda” la materia; artista irrequieto, pronto a fare e a disfare la propria opera aspirando alla perfezione, conscio però dei limiti umani, seppur generosi, che il Signore aveva concesso alla sua mente.

Lo conobbi personalmente, dopo un Convegno a Roma, nel 2016; io avevo da poco ideato e realizzato il progetto per un portale di consulenza alle Associazioni che chiamai FISCOCSEN e ne ero stato nominato coordinatore nazionale; Guido fu molto incuriosito dell’iniziativa e mi pose non poche domande; il nostro dialogo proseguì nei giorni successivi facendosi sempre più intenso sino agli ultimi giorni della sua esistenza terrena.

A Guido non chiesi mai una collaborazione diretta in Fiscocsen; glielo avrebbero impedito le sue articolate collaborazioni con gli Enti affilianti; tuttavia non mancò mai il suo apporto ai Colleghi nell’esame degli approfondimenti pubblicati, nelle risposte ai quesiti alle Associazioni affiliate, nelle discussioni del forum; il suo parere, il suo imprimatur erano una garanzia per tutti noi.

Arrivammo così all’indimenticabile primo Convegno Nazionale di Fiscocsen che si tenne a Verona il 13 gennaio 2018 e nel quale Guido svolse brillantemente con la consueta abilità e l’assoluta competenza il ruolo di moderatore; i rapporti fra di noi così, dopo di allora, si intensificarono ed ero pronto a chiedere a Guido di “fare qualcosa in più”; avevo da subito pensato ad un suo “punto di vista” da pubblicare random, ma non avevo ancora le idee chiare; le idee chiare, invece, le aveva Guido, il quale mi disse che qualsiasi cosa avessi proposto, avrebbe posto come condizione di farla “senza censure, senza obblighi temporali”.

Una sera gli mando un messaggio e gli scrivo di aver pensato a quel personaggio di una nota favola che dialoga con le persone e talvolta le consiglia, talvolta le ammonisce, incarnando la voce della coscienza che cerca di orientarle verso le scelte giuste… mi rispose dopo pochi secondi… il Grillo Parlante! Nacque così un diario improprio, scritto quando voleva, domeniche comprese, con il quale ci ha lasciato profonde riflessioni, dubbi professionali, momenti di amichevole intimità.

Terminata l’esperienza di Fiscocsen, dalla cui carica di coordinatore mi dimisi ad ottobre 2018, cominciammo con Guido a ragionare sulla necessità di non sperperare il patrimonio di rapporti e conoscenze che via via avevamo nel tempo accumulato e che ci avevano professionalmente arricchiti.

Da qui l’idea di creare una rete di relazioni professionali che si mantenessero nel tempo e che, basandosi sulla fiducia reciproca, e in virtù delle singole competenze individuali, avviassero un confronto stabile, uno scambio di pareri, ma anche una visione collettiva dei problemi con altri Professionisti dello stesso campo, ottenendo, quale risultato finale, un servizio migliore alle Associazioni.

Fra la fine del 2018 e gli inizi del 2019 prese così forma la “rete”, anzi la prima rete in Italia, di Professionisti del Terzo Settore e dello Sport (originariamente dello Sport e del Terzo Settore, ma Guido ne invertì la specificazione sostenendo la supremazia del secondo sul primo), divenuta poi Associazione Professionisti del Terzo Settore e dello Sport con l’acronimo PTS; il resto è storia di oggi.

L’esperienza di Guido in PTS, negli anni maledetti del COVID, resterà un ricordo indelebile per tutti noi che ne facevamo parte; dibattiti che si prolungavano per ore ed ore sulla chat, incontri in videoconferenza per chiedersi quando questo inferno sarebbe finito, che fine avrebbe fatto l’associazionismo, che fine, perché no?, avrebbero fatto anche i nostri Studi, il nostro lavoro insomma; e Guido sempre lì, sempre presente, sempre a chiedere e a chiedersi, sempre a rispondere, sempre puntuale, e quando non poteva esserci ci avvertiva con grande anticipo e comunque anche le volte (poche) che era assente ci teneva a farci avere il suo contributo; amava introdurre le discussioni e concluderle, farne la sintesi; ascoltava attentamente tutti; se doveva dissentire lo faceva con misura e garbo; comprendeva i tuoi limiti, amava il confronto, anche radicale, ma non conosceva l’offesa; si mostrava apparentemente contrario all’uso di anglicismi e neologismi, ma se non li conosceva, voleva saperne subito il significato; ogni tanto diceva di non poterne più del web ed ironizzava sui followers, e gli stakeholders, e compagnia bella, ma nella realtà faceva largo uso di facebook ed ha inconsapevolmente (?) sdoganato le tematiche del diritto e della fiscalità sportivi rendendoli, con il suo linguaggio semplice e didattico, alla portata di tutti; ecco perché Guido Martinelli è colui che ha rivoluzionato il modo di diffondere la cultura sportiva veicolandola dalla cattedra universitaria al circolo di periferia.

Non inganni il suo aspetto apparentemente compassato, il suo atteggiamento a volte accademico, l’eloquio distinto; nella realtà Guido era ironico, arguto, pronto alla battuta, stava allo scherzo; potevi parlare di sport dilettantistico, ma con altrettanta facilità ti portava il discorso sulla sua amata cucina napoletana; si lamentava degli acciacchi ma nell’animo era giovanissimo con una progettualità futura come se non avesse mai dovuto lasciare questa terra.

Humiliter Stude, studia con umiltà; in questo motto, condiviso da Guido per PTS, sta tutta la grandezza dello studioso; l’approccio umile nel perpetuo cammino del sapere; la consapevolezza dei limiti umani, la curiosità dello scienziato, la laboriosità dell’artigiano.

Finalmente, la riforma dello sport: un traguardo, anzi il traguardo della sua vita professionale, la “madre di tutte le battaglie” combattute a difesa dello sport dilettantistico; il traguardo finale sul quale, ora lo possiamo affermare con certezza, ha profuso le sue ultime energie; una battaglia, spesso combattuta in solitudine, e nella quale ha trovato molti ostacoli frapposti anche da parte di chi Guido forse si fidava; era convinto che comunque una riforma imperfetta fosse preferibile a nessuna riforma, che il lavoratore sportivo dovesse trovare un inquadramento dignitoso, il vero associazionismo identificare l’ubi consistam per una navigazione più serena ed equilibrata, l’incertezza delle variegate attività connesse alle discipline sportive delineare un autonomo recinto.

Spesso nel gruppo di PTS lamentava il fatto “che gli avessero cambiato le carte in tavola”, “che quell’emendamento non era suo”, “che era riuscito a non far passare una clausola sfavorevole”; un prodigarsi, il suo, forse non corrisposto come le Istituzioni avrebbero dovuto; di qui i dibattiti degli ultimi mesi sui social a difesa della riforma, amareggiato per chi lo criticava, sicuro però che alla fine la riforma, la “sua” riforma avrebbe giovato al movimento; chissà mai quale presentimento, quale sensazione, quale presagio avvertiva Guido quando ci ammoniva dicendoci “ci sarete voi a vedere gli effetti della riforma; io ci sarò ma da lassù”.

Guido lascia un vuoto incolmabile, non ci sarà mai più un altro Martinelli; la sua assenza già si sente, ci inaridisce, è inaccettabile, siamo tutti professionalmente più poveri; la sua eredità spirituale e professionale è pesantissima e andrà necessariamente condivisa fra tutti i cultori del Diritto dello Sport nelle sue molteplici declinazioni; questo sarà l’unico modo per onorare la memoria dell’Uomo e del Professionista.

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